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Un pallone per ripartire

L’Associazione Sportiva San Vitale va a gonfie vele

Megliadino San Vitale ci riprova. Dopo lo stop forzato dovuto al Covid-19, l’Associazione Sportiva “San Vitale 2020” è ripartita alla grande. Attualmente milita in terza categoria e al momento in cui scriviamo è la prima in classifica, a ben cinque punti dalla seconda. L’associazione è nata nel 2020 e vede ai vertici del direttivo Adriano Paccagnella come presidente e Luciano Parolo come vicepresidente, mentre le funzioni di segretario sono svolte da Giuseppe Rizzato. Contattiamo il presidente Paccagnella e a lui rivolgiamo qualche domanda.

giovanni paccagnellaPresidente, quando e perché è nata questa Associazione sportiva? «La nostra società nasce ufficialmente il giorno 25/05/2020 grazie all’iniziativa di Un pallone per ripartire alcuni giovani ex giocatori del paese che volevano far rinascere una società dai trascorsi importanti. Sono stati coinvolti alcuni dirigenti anche da fuori paese che hanno sposato in toto il desiderio di dimostrare come sia possibile far bene l’attività calcistica in maniera diversa, con pochi mezzi, in modo sano e genuino, solo grazie alla passione per questo sport, il quale unisce tutti i componenti di questa società, dirigenti e calciatori».

Quanti atleti, allenatori, dirigenti, ecc. raggruppa? «La nostra società risulta così composta: dieci persone nel gruppo Dirigenti, un Allenatore che lo scorso anno faceva parte del gruppo giocatori mentre quest’anno, grazie al suo entusiasmo e alla voglia di mettersi in gioco, ha voluto provare questa nuova esperienza, molto fruttuosa fino ad oggi… Abbiamo poi un preparatore atletico, un preparatore portieri e trentuno giocatori provenienti da diverse società di calcio».

di Arianna Lorenzetto

continua su AREA3news n136 di dicembre 2022

Spettacoli di Mistero

In occasione della rassegna “Veneto Spettacoli di Mistero”, nell’eccezionale cornice della Corte d’Armi di Castel San Zeno a Montagnana, il 3 e 4 dicembre si terrà lo spettacolo teatrale Un Miracolo – 1624. L’iniziativa viene presentata dalla Regione del Veneto e dalle Pro Loco. Si tratta di un Festival dedicato alle leggende ed ai misteri che caratterizzano la storia e la tradizione della nostra regione.

Da fine ottobre ai primi di dicembre, dalle montagne alle coste, dalle rive dei nostri laghi alle colline che disegnano dolcemente i paesaggi veneti, saranno molti gli eventi e le iniziative pronte ad intrattenere grandi e piccini e a raccontare la maestosità e le tenebre derivanti dalle leggende venete più belle: storie di streghe e di demoni, di folletti dispettosi e di fate generose, di antichi tiranni la cui vita sanguinaria è circonfusa di leggenda e di mille fantasmi pronti a essere evocati per raccontare i segreti più nascosti.

A comporre il ricco calendario del Festival del Mistero, un vortice fatto di spettacoli teatrali, serate di racconto, visite guidate, rievocazioni in costume e cene a tema, mostre di fotografie o di disegno, proiezioni e presentazioni di libri, passeggiate in mezzo alla natura o tra i borghi, performance artistiche, concerti, musical, ricostruzioni storiche e giochi per i più piccoli, che trascinerà gli spettatori in una festa di piazza lunga un mese, alla riscoperta delle tradizioni e degli aspetti più nascosti, sulla scia dell’incredibile eredità della tradizio- Spettacoli di Mistero ne veneta, delle sue credenze, delle sue figure fantastiche e della sua essenza più profonda, che affonda le radici alle origini della Storia.

Così Luca Zaia, presidente della nostra Regione: «Protagonista è l’eredità della tradizione veneta, le sue credenze e l’immaginario collettivo, spesso legato alla leggenda e al mito, dove gli aneddoti reali si mescolano con la fantasia e rimangono per sempre impressi nella memoria, rivelandoci l’identità di un popolo e del suo territorio. Una iniziativa che si propone di mantenere vitale nel presente la memoria del passato, salvaguardare il rapporto tra una comunità e il suo territorio anche riscoprendo e valorizzando il patrimonio culturale veneto.

di Arianna Lorenzetto

Continua su AREA3news n136 di dicembre 2022

A piedi con il “Santo”

Il racconto di Giannino Scanferla di Monselice (Pd), che con i frati del Santo di Padova ha accompagnato a piedi dalla Sicilia a Padova la reliquia di S.Antonio

È stato uno dei protagonisti come veterano, dell’estate “pellegrina” organizzata dai frati Minori Conventuali della Basilica del Santo di Padova, con il nome “Antonio 20- 22” per ricordare lo sbarco del Santo portoghese nel 1220 a Milazzo in Sicilia, per iniziare poi da Forlì nel 1222, la sua predicazione che lo condurrà a Padova con la storia che tutti conosciamo. Un’esperienza “peregrina” quella di Giannino Scanferla, 65 anni ex-professore dell’Ipsia Bernardi di Padova e volto noto di Monselice come amministratore pubblico, oggi camminatore di lungo corso sui sentieri dello spirito. I numeri dell’impresa compiuta nel nome del Santo sono: 1843 i km compiuti a piedi da Capo Milazzo (Sicilia) dal 30 giugno, fino giungere a Padova il 9 ottobre con la reliquia del Santo. Nove regioni con decine di paesi e città attraversate. Novantadue tappe in cento giorni di cammino, decine di migliaia di metri di dislivello con una media giornaliera di 20 km, sei giorni su sette, “perché la domenica ci si fermava com’era consuetudine tra gli antichi pellegrini”.

Giannino, una grande fatica? «Diciamo che ora mi sto riposando! Non è stata una passeggiata, perché abbiamo camminato nel pieno di una estate torrida. Il mio fisico ha retto bene, sebbene fossi il più anziano del gruppo di pellegrini partiti da Capo Milazzo: Alberto Friso, Jorge Leitao (portoghese/spagnolo) e il sottoscritto, a cui si è aggiunta la staffetta del portatore della reliquia e a volte decine di camminatori giornalieri che si aggregavano lungo il cammino».

Un cammino spirituale però? «Pensato e voluto dai frati del Santo, coincidente per buona parte col Cammino di Sant’Antonio, lungo 1000 km, che oggi parte da Cassino (FR) e giunge a Padova. Io non mi considero un pellegrino in senso stretto, perché non ho avuto il dono dell’indubitabilità. Ecco perché il termine “camminante” o “peregrino”, ha per me il valore più concreto dell’umiltà francescana, lungo le antiche vie dello spirito per incontrare la bellezza del creato, dell’opera umana, e dello Spirito stesso!». Un percorso itinerante, con una presenza singolare: una reliquia del Santo che ha camminato con voi dentro uno speciale zaino! «Una falange del Santo che ha camminato con i nostri piedi: un segno, una reliquia, una presenza. Io non ho una fede granitica, se in prima battuta consideravo superstizioso l’approccio alla reliquia da parte della gente, col tempo e la strada ho dovuto riconsiderare questa mia visione. Ho maturato l’idea che il passaggio della reliquia facesse e abbia fatto del bene. Vedevo che questa “parte fisica del Santo”, donava serenità e speranza, con un riconoscimento della religiosità popolare che mi ha commosso! ».

di Antonio Gregolin

continua su AREA3news n135 di novembre 2022

Il Palazzetto di Monselice sulla copertina del New York Times Style Magazine

La copertina del numero di ottobre di “T: Style Magazine” del New York Times è tutta dedicata al Palazzetto di Monselice, la villa in stile palladiano che Aldo Businaro acquisì nel 1964: in un ampio articolo di Max Norman, corredato dalle incredibili immagini del fotografo Danilo Scarpati, viene ripercorsa la storia della sua rinascita.

monselice sulla copertina del new york timesLa struttura era stata acquistata dal nonno di Businaro nel lontano 1924: già allora la villa, fatta costruire nel 1627 dal facoltoso dottore Francesco Giovanni Tassello, era in un grave stato di abbandono, tanto da essere utilizzata soltanto per custodire attrezzi agricoli. Businaro, scomparso nel 2006, era molto noto a Monselice, di cui era “cittadino meritevole”.

Aldo Businaro ricoprì anche il ruolo di assessore per il comune del padovano, dove si occupò del patrimonio pubblico. Una spiccata sensibilità per il bello e la sua cura lo distinguevano, doti sviluppate anche lavorando nel mondo del design per aziende di arredamento come la Knoll International, Bernini e Cassina. Gran parte dei lavori che fecero rinascere il Palazzetto andarono di pari passo con la grande amicizia con l’architetto Carlo Scarpa, a cui seguirono poi gli sforzi dei loro figli. Per il Palazzetto Scarpa si ispirò alle tradizioni del Veneto rurale: fino alla fine del Novecento la proprietà era una azienda agricola attiva. La bellezza degli ambienti è indiscutibile: agli affreschi originali si uniscono opere d’arte, arredamento di grande design ed una raffinatezza senza tempo. «Un vero vanto per il nostro territorio» scrive sulla sua pagina social il sindaco di Monselice Giorgia Bedin. Un esempio del Veneto più bello che adesso anche all’estero farà parlare di sé.

Archeologo ferroviario per passione

In giardino s’è portato un segnale semaforico. Il garage sembra un museo ferroviario, frutto di un lascito che oggi vuol far ricordare il passato glorioso delle FS di un tempo non troppo remoto. 

Che ci fa un vecchio segnale ad ala semaforica in un giardino di casa? 

La gioia, la custodia e la passione di uno come Alberto Rigoni, veronese cinquantasettenne dipendente del Ministero della Difesa, da anni trapiantato sul confine tra Montagnana e Poiana Maggiore, con l’insolita passione per il mondo “ferrato” di treni e ferrovie. Uno che fin da bambino non si è mai accontentato di giocare con i tradizionali trenini giocattolo. 

Alberto ha sempre sognato in grande: «Sono sempre stato affascinato da tutto ciò che fa funzionare le ferrovie: dai caselli, ai segnali, agli scambi e binari, al mondo cartaceo di regolamenti e orari», fino a trasformarsi in uno dei rari collezionisti nazionali di cimeli ferroviari. 

Ne è cosciente lui, ne è convinta la moglie Paola, rassegnata per la passione ingombrante del marito, che stava quasi per comprare un intero vagone merci da mettere in giardino. Per questo la loro abitazione nel cuore della campagna, si è trasformata in una sorta di “stazione”, senza binari, dove non è mai transitato o transiterà alcun treno. 

«Tutto è nato – racconta Alberto – all’età di 5 anni, quando mi portavano alla stazione di Isola della Scala, per vedere i treni. È qui che ho iniziato a innamorarmi della ferrovia e di tutto quello che fa circolare i treni. Così un po’ alla volta ho imparato a riconoscere le tipologie di carrozze, di carri merci e locomotive, tra cui anche le ultime a vapore». 

Passione che via via si è trasformata crescendo, in recupero e conservazione di materiale e pubblicazioni ferroviarie, che altrimenti sarebbero andati persi irrimediabilmente. 

Definirlo un “archeologo ferroviario” lo rende felice, dimostrando come uno spaccato di memoria sociale possa essere custodito dentro e fuori una casa comune, che non teme confronti con un museo. 

di Antonio Gregolin

continua su AREA3news n131 di giugno 2022

Strade e marciapiedi rimessi a nuovo

La sicurezza stradale è sempre un aspetto importante del nostro quotidiano. L’attenzione, dunque a vie di comunicazione e ai marciapiedi dedicati ai pedoni riveste un importante compito per le Amministrazioni Comunali.

Per questo motivo, sono iniziati i lavori di ripristino e di manutenzione straordinaria delle strade e dei marciapiedi di via Vivaldi, via Verdi e via Rossini nel quartiere residenziale della località Megliadino San Fidenzio presso il comune di Borgo Veneto. Per saperne di più ne parliamo con il sindaco Michele Sigolotto.

Sindaco, in cosa consistono i lavori?
«L’intervento consiste nella fresatura del tappeto delle vie Rossini, Verdi e Vivaldi del quartiere residenziale fra via L. Bianchin e Via Sbarra in Località Megliadino San Fidenzio. Si tratta di un quartiere nella zona centrale del paese ad alta residenzialità».

Continua su AREA3news n132 di luglio-agosto 2022

Allo Jacopo si parla di bullismo

Il mese scorso a Montagnana, presso l’Istituto “Jacopo da Montagnana”, si è parlato di bullismo e di cyberbullismo. Il cyber bullismo è la manifestazione in Rete di un fenomeno più ampio e meglio conosciuto come bullismo. Quest’ultimo è caratterizzato da azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un gruppo di bulli, su una vittima. Le azioni possono riguardare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, generalmente attuate in ambiente scolastico. 

Oggi la tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nelle case delle vittime, di materializzarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite Internet. Il bullismo diventa quindi cyberbullismo. 

I relatori dell’incontro allo “Jacopo” sono stati il Comandante Polizia Locale Cologna Veneta, Dr. Gianandrea Serafin e la presidente dell’Associazione David & Golia, Signora Annapaola Borghesan. 

di Arianna Lorenzetto

continua su AREA3news n130 di maggio 2022

Piazza San Lorenzo rimessa a nuovo: 75mila euro per farla bella e funzionale

Da un po’ di giorni la piazza San Lorenzo, in località Saletto di Borgo Veneto, è inaccessibile alle auto. Qualche persona si lamenta perché deve andare a prendere il pane, il giornale, le sigarette, il caffè o i fiori e non può parcheggiare.
Il motivo? Sono in corso i lavori di sistemazione della pavimentazione per rendere più bella e funzionale la piazza antistante la chiesa Parrocchiale. Ne parliamo con il sindaco, Michele Sigolotto.

Sindaco Sigolotto, in cosa consiste l’intervento?
«L’intervento consiste nella manutenzione straordinaria e conservativa della pavimentazione di Piazza San Lorenzo e nello specifico, si sta attuando la rimozione, vagliatura e recupero di circa il 60% del materiale lapideo in porfido già presente. Questo a beneficio del riassetto del sottofondo con materiale inerte, la ripresa dei piani di posa e il posizionamento del porfido.Si attuerà poi la ripresa di alcuni segni storici e la creazione di piazzetta per plateatico in mattonelle di porfido. Infine, si realizzerà il ricavo dei parcheggi con cubetti in marmo bianco».

Quando termineranno i lavori?
«I lavori, inizialmente previsti con termine entro il 20/04/2022, sono in fase di completamento, entro la settimana che termina con il 19 marzo, rimarranno i marciapiedi, da valutare però in un secondo momento».

A quanto ammontano i costi del progetto?
«L’importo del progetto è pari a euro 75.000,00, finanziato con fondi propri del Comune di Borgo Veneto. L’Amministrazione Comunale ha voluto mettere mano ai fondi perché i lavori si rendevano necessari a causa dell’usura della pavimentazione».

di Arianna Lorenzetto

Sociale e Sicurezza: insieme per il territorio

Interessante il progetto denominato “Montagnana Città sicura”, nato dagli assessorati al sociale ed alla sicurezza del Comune di Montagnana, che si svilupperà nel corso del 2022 e che avrà tra i suoi destinatari donne, giovani ed anziani. Un percorso che rivela ascolto e attenzione al territorio. Incontriamo i due Assessori coinvolti, Paola Barbierato per il Sociale e Marco Favero per la Sicurezza.

Paola Barbierato, come nasce questo progetto? «Abbiamo ritenuto di concentrarci sulle categorie maggiormente esposte ad eventi di violenza, rivolgendo loro un progetto che auspichiamo possa aiutare il più possibile a prevenire e gestire gli eventi pericolosi che troppo spesso si vedono costretti a subire inermi».

Come e quanto partirà? «Partiremo dal “mondo donna” con la presentazione il prossimo 12 febbraio alle 15.00 presso nella Sala Veneziana di Castel San Zeno di un primo percorso formativo tecnico psicologico composto di 10 lezioni, di due ore ciascuna, che si terranno, a titolo completamente gratuito, dal 2 marzo all’interno della palestra delle scuole Mazzini, sotto la sapiente guida del maestro Guido Frison».

Avvocato Favero, di cosa si tratta in modo specifico? «Teniamo a precisare che non si tratterà di un corso di difesa personale, basato Sociale e Sicurezza: insieme per il territorio Roberto Favero unicamente su tecniche il più delle volte difficilmente attuabili da parte di chi (non esperto in arti marziali) si trova a subire un’aggressione, bensì di un complesso percorso formativo rivolto alle donne di tutto il territorio, da 16 anni in su, che aiuterà a capire come gestire ma soprattutto prevenire e quindi evitare le situazioni di pericolo, che troppo spesso ed in troppe circostanze il mondo femminile si trova a dover fronteggiare a casa, nell’ambiente di lavoro o per strada.

di Arianna Lorenzetto

Continua su AREA3news n127 di febbraio 2021

La speranza è nelle mani dei giovani

L’Amministrazione comunale di Casale di Scodosia ha premiato, il mese scorso, gli studenti casalesi che si sono distinti nel loro percorso scolastico. Un modo per sottolineare l’importanza dello studio e per valorizzare gli studenti e le studentesse che si sono impegnati ragAspettando Carnevale giungendo risultati di eccellenza. Così il sindaco Marcello Marchioro: «L’anno appena terminato si è concluso con le premiazioni delle eccellenze del nostro paese, premiando i tre studenti che si sono distinti, raggiungendo il massimo dei voti, al termine degli esami di Stato; rispettivamente Matteo per la secondaria di primo grado, Aurora e Giacomo per la secondaria di secondo grado. A loro i più sinceri complimenti da parte dell’intera comunità casalese. Contemporaneamente nella sala consiliare del Municipio casalese, sono state consegnate le Costituzioni ai diciottenni che sono arrivati a questo a questo traguardo nel corso dell’anno appena passato. Un momento importante per i nostri ragazzi che sono ufficialmente responsabili delle loro scelte e nuovi elettori della Repubblica democratica italiana». Soddisfatti anche i genitori che hanno accompagnato i loro figli e figlie a ricevere il premio e che sono stati giustamente ringraziati per l’impegno, la dedizione e l’amore che dedicano all’educazione e alla crescita delle nuove generazioni alle quali è affidato il futuro del mondo.

di Arianna Lorenzetti

continua su AREA3news n 127 di febbraio 2022