
Ciak For Kids: il cinema insegnato ai ragazzi
C’è un progetto dedicato alla magia del mondo del cinema che si sta svolgendo a Monteforte D’Alpone con protagonisti i ragazzi delle scuole medie che ci ha fortemente incuriositi e per saperne di più abbiamo chiesto a Diego Carli, autore e regista, di parlarci del progetto “Ciak for Kids”.
«è partito tutto due anni fa con un progetto che era legato ad un percorso sull’alimentazione, abbiamo iniziato a fare un cortometraggio che si chiamava “La cena perfetta”. Cortometraggio che quest’anno ha vinto il concorso Ciak Junior 2016 su più di 1700 video inviati. Sulle ali di questo entusiasmo e dopo aver prodotto un lungometraggio horror “Il caso Anna Mancini”, che sta andando piuttosto bene in festival nazionali e internazionali, abbiamo deciso di proseguire quest’anno insieme ai miei collaboratori con “Ciak for kids” che è il cinema insegnato ai ragazzi. Quindi una decina di appuntamenti dove noi spieghiamo cos’è il linguaggio del cinema, dai primi linguaggi fino ai piani sequenza, come funziona il cinema, l’uso della macchina, il colore, la recitazione e il montaggio, perché la parte finale del corso prevede di produrre un cortometraggio di una decina di minuti, così gli allievi hanno anche in mano un prodotto finale che testimonia la partecipazione, una cosa divertente».
Nei ragazzi come vedi l’interesse sul mondo del cinema?
«Io faccio anche corsi di teatro con i ragazzi delle medie. Quest’anno però c’è stato il boom di iscrizioni al corso di cinema, ai ragazzi la cosa piace molto. Probabilmente molto più del teatro, ma è anche un fattore culturale immagino, il cinema è una cosa con la quale conviviamo tutti i giorni, perché i ragazzi ok vanno al cinema, ma basta semplicemente accendere la televisione e si vedono i film, per cui c’è un interesse particolare per vedere storie, sentirsi raccontare storie, magari essere anche protagonisti di storie. E in questo caso nel corso si è sia protagonisti della storia, ma anche scrittori della storia stessa. Che sia grande o piccola, anche in minima parte come la nostra, riproduce esattamente come può essere il mondo del cinema e loro sono molto contenti, gli piace molto questa cosa».
Hanno già scelto il soggetto per il lungometraggio?
«Si, praticamente il primo incontro è stato un po’ esplicativo per quanto riguarda un’infarinatura sulla storia del cinema, in modo da non annoiare e siamo passati subito al soggetto. Abbiamo fatto quattro gruppi di lavoro dai quali sono usciti fuori quattro soggetti che abbiamo unito in uno solo e adesso siamo nella fase della sceneggiatura. Come scrivere una sceneggiatura, i dialoghi, gli spostamenti di macchina. Abbiamo già provato a vedere come si può mettere in scena un film e stiamo andando avanti per gradi».
di.M.Abate
(segue su AREA3 novembre 2016)