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Gal Terra Berica chiude i battenti: basta fondi dall’Europa


Gal Terra Berica (Gruppo di azione locale) è stata messa in liquidazione e di conseguenza non arriveranno più i fondi europei che portava. La decisione è stata presa dall’assemblea nel corso dell’incontro che si è svolto le scorse settimane nella sala consiliare del municipio di Alonte. Quali i motivi di un provvedimento di chiusura di un Ente che veicolava finanziamenti di provenienza Unione Europea ad enti pubblici e privati e che servivano per creare micro imprese, strutture turistiche e per il recupero di opere storiche? «Purtroppo – spiega il presidente del Gal Terra Berica Alberto Formaggio – è cessato lo scopo di esistere, in quanto la Regione l’anno scorso ha deciso di non rifinanziarlo. In questo modo ci ha però tolto lo strumento che consentiva di ottenere i fondi europei. Abbiamo cercato di prolungare la sua vita, ma non si poteva tenere in piedi una struttura diventata inutile, e così siano stati costretti a chiudere». Più preciso Eugenio Gonzato, sindaco di Villaga, comune che per primo ha ospitato la sede del Gal Terra Berica dal 2004 fino al 2009. «La chiusura, come spiegato al Giornale di Vicenza dal presidente Formaggio, è dovuto al mancato rifinanziamento da parte della Regione Veneto. In sintesi la giunta Zaia ha fatto la scelta di razionalizzare il numero dei Gruppi di azione locale, privilegiando quelli che riteneva più importanti come il Gal di Montagna di Asiago o quello che fa riferimento ad Abano Terme nel padovano. Il drastico ridimensionamento ci ha messo nella condizione di non poter più svolgere le funzioni per le quali il Gal ha ragione di esistere. Ed è un vero peccato per tutta l’Area Berica in quanto anche piccole comunità avevano la possibilità di aggregarsi e portare avanti obiettivi comuni». Il Gal Terra Berica, come gruppo di azione locale, ha fatto le prime mosse a partire dal 2004 partendo come prima sede a Villaga. Nel 2010 la sede viene trasferita presso l’istituto Strampelli di Lonigo, sindaco Boschetto. Il 13 agosto di quell’anno furono aperti i primi tre bandi per lo sviluppo della aree rurali, in particolare delle fattorie plurifunzionali, l’ospitalità agrituristica e le micro imprese. I fondi messi a disposizione ammontarono a un milione e 350 mila euro….

di Rino Boseggia

(segue su AREA3 n°72 – gennaio 2017)