GIORGIO FRACASSO RIELETTO SINDACO
Alle recenti elezioni, la lista civica “Prospettive per Mossano” ha superato il quorum e con il 61% circa dei voti guida ora l’Amministrazione comunale con 10 consiglieri, 2 assessori e il sindaco, Giorgio Fracasso, che per la seconda volta ricopre tale incarico. In questa edizione a ciascun consigliere è stata assegnata una delega dal sindaco, il quale ritiene in questo modo di meglio incentivare l’entusiasmo e il coinvolgimento dei suoi collaboratori ripartendo in modo più equo gli incarichi attuativi. Molto al di sopra delle variegate tendenze politiche del team, che opera in un clima di armonia e collaborazione, prevale di gran lunga l’intento di darsi da fare per il bene della comunità portando avanti i progetti avviati nella precedente edizione e cominciando ad attuare anche quelli del nuovo programma. Ovviamente il denominatore comune è sempre il miglioramento dei servizi al cittadino e a questo scopo il comune di Mossano non disdegna di stipulare convenzioni con i comuni confinanti (come ad esempio Barbarano e Villaga) per l’espletamento di alcune funzioni (tra le quali Ufficio tecnico e ufficio tributi) nell’ottica di una sempre maggior cooperazione tra istituzioni di territori limitrofi. «Spero che queste collaborazioni tra comuni possano divenire sempre più penetranti», dice il sindaco, e aggiunge «è fondamentale mantenere il contatto con la propria realtà locale in modo da rilevarne peculiarità ed esigenze». Cosa pensa delle fusioni tra Comuni? «Possono essere benefiche se non sono forzate ma conformi alle affinità naturali tra Comuni, non meramente imposte dall’alto» – e aggiunge – «L’importante è non perdere di vista la propria identità». E questo vale anche per l’esecuzione dei “tagli” imposti dallo Stato, che il Comune cerca di commisurare il più possibile alle realtà del paese «che è essenziale conoscere da vicino» ammette Fracasso, «anche se ovviamente non possiamo evitare di applicarli». Alla fine sono i Comuni, quali istituzioni in prima linea, a subire l’impatto degli effetti di questi provvedimenti “scomodi”, ad accusare i contraccolpi di eventuali insoddisfazioni e a cercare di tamponare, per quanto in loro potere, le situazioni d’emergenza. «Lo Stato ci dà molte responsabilità ma pochi mezzi, l’attuazione dei progetti dipende dalla disponibilità delle risorse a disposizione che come tutti sappiamo scarseggiano e in un certo senso ci ritroviamo spesso le mani legate nel momento in cui vorremmo agire», ci confida con un po’ di rammarico il primo cittadino. E continua: «Ci sono persone che hanno bisogno ad esempio di un lavoro, situazioni critiche, e noi ci prefiggiamo sempre di dare una mano ma ovviamente se mancano i fondi lo spazio di manovra è molto ridotto. Alla fine è un po’ come fare volontariato ma dà soddisfazione notare che la gente vede e capisce i nostri sforzi, e che questi possono essere premiati». Silvia Gambato