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Il potere degli INFLUENCER: un nuovo male o nulla di nuovo?

Quando si parla di internet o social media, sembra quasi inevitabile accompagnare le conversazioni con delle polemiche, critiche su come il web funzioni, abbia modificato lo società, renda i giovani superficiali e inetti. Non è difficile imbattersi in quelle notizie, narrate proprio per porgere le orecchie a queste critiche e ottenere click, che descrivono l’indignazione popolare – del popolo non digitalizzato, ovviamente – scaturita dall’ultima trovata dell’influencer di turno. Tutto parte, indubbiamente, dal divario generazionale tra i cosiddetti millennials e quelli che, invece, ricorrono poco al digitale senza sfruttarne al massimo le potenzialità. Nulla di strano, a dire il vero, perché, proprio com’è sempre stato, le generazioni più mature restano legate alle proprie abitudini, ai propri mezzi di comunicazione, e guardano con sospetto al progresso. Insomma, il sospetto nei confronti dei nuovi media c’è sempre stato e in fondo è in qualche modo giustificabile poiché, se non può essere considerata la causa primaria di un importante cambiamento, ne è per lo meno un sintomo evidente. Ma, mentre la prospettiva del progresso non dovrebbe spaventare così tanto e le critiche non dovrebbero essere sempre arbitrarie e infondate, è bene rendersi conto che certe dinamiche che ci appaiono sconosciute in realtà non sono figlie della contemporaneità.

Urs Kiener, psicologo dell’età evolutiva ci parla del significato e dei pericoli rappresentati dagli influencer nei social media.

Idoli o manipolatori?

Che ruolo rivestono gli influencer nella vita dei giovani? Con l’inizio della pubertà i genitori perdono quel ruolo, prima indiscusso, di modelli di vita a cui orientarsi e di portatori assoluti di credenze e valori. I giovani tendono infatti a orientarsi e a omologarsi ai coetanei. Anche molti influencer appartengono a questa fascia di età. La parrucchiera 24enne Anja Zeidler è seguita su Instagram da 340 000 persone, soprattutto giovani donne.

Come si spiega il successo di questi personaggi? Ai giovani mancano esperienze e successi propri. Gli influencer, come Anja Zeidler, diventano quindi modelli da seguire: i consigli e le scelte di questi personaggi famosi infondono sicurezza, perciò i ragazzi si orientano a essi.

Di cosa stiamo parlando? Di idoli, modelli, persone che influenzano le scelte altrui oppure, addirittura, di manipolatori? Le star sono circondate da un alone di «superiorità», che le rende intoccabili e fuori dalla nostra portata. Si muovono in altre sfere rispetto a noi comuni mortali. Anja Zeidler rappresenta invece la fresca e simpatica ragazza della porta accanto. Comunica in modo molto diretto con i suoi fan, ma sempre da pari a pari, affrontando problematiche condivise anche da tante altre giovani donne. Da questo punto di vista rappresenta un modello da seguire, nonché una fonte di consigli a portata di mano. Manipolatrice è invece la pubblicità, legata a questo o quel prodotto, che si trova in tutti i profili degli influencer. Gli influencer rappresentano un ideale di bellezza, perfezione e fama che fa comodo a tante aziende produttrici.

I follower vengono quindi messi sotto pressione? È possibile. La continua raffigurazione di una vita meravigliosa, sulle piattaforme dei social media, è una delle maggiori cause di pressione psicologica per i giovani. Molti ragazzi si sentono insicuri, se confrontati con il modello di perfezione inscenata dagli altri utenti. Oltre a dubbi riguardo se stessi, c’è il pericolo di sviluppare fobie, disturbi alimentari o anche depressione e altre crisi di natura psichica. Gli influencer sono solo la punta dell’iceberg, poiché questo fenomeno è diffuso in generale in tutti i social media. Gli influencer, che pubblicizzano sui social media marche molto costose, hanno presa sugli adolescenti? Purtroppo sì. Gli influencer rivestono un ruolo particolare nella costruzione di una realtà fittizia. Sono una specie di catalogo promozionale vivente: pagati per fare pubblicità sui loro canali social, spesso stabiliscono intenzionalmente un nesso tra la loro esistenza apparentemente felice e determinati label. Se non si dispone di sufficiente lucidità mentale, è facile illudersi di accedere a questa felicità acquistando i prodotti presentati sui social media.

di Barbara Lukesch