
Il ritorno del lupo!
PAURA O BUON SENSO?

Il lupo arriva nei Berici, ed è subito allarme come scrivono i titoli dei giornali locali: “Lupo: scuoiato un capriolo”. “Lupo a Monte Berico: sbranato un montone” ecc. Si rivive quindi sul piano mediatico, un copione già visto in altre aree: dal Trentino al Friuli, con orsi e lupi che hanno portato non sempre a compromessi felici. A sottolineare una volta ancora il non facile rapporto mediatico tra uomo e animali selvatici, è Luciano Sammarone, direttore dal 2019 del Parco Nazionale D’Abruzzo e Molise, che da anni si occupa di conservazione e convivenza animali, che all’arrivo del lupo nei Berici dice: «Il suo ritorno è segnale estremamente positivo, ma attenzione a come si gestirà la sua presenza. Attenzione da parte dei giornali a non estremizzare, criminalizzando il lupo. Attenzione agli indennizzi destinati agli allevatori che devono essere adeguati e tempestivi. Attenzione alla gestione del territorio». «L’approccio da parte dei giornali è spesso allarmistico, quando invece servirebbe una maggior etica dell’informazione che eviti il sensazionalismo gridato, che non concorre a formare una corretta coscienza civile sul tema. Quella del Vicentino, è una bellissima sfida con realtà di sostenibilità che sono esempi di efficienza economico-territoriale, com’è il modello veronese dei Lessini: territorio che per primo è stato colonizzato dieci anni fa dalla prima coppia di lupi “Giulietta e Slavc”, progenitori di quelli migrati ora sui Berici».
di Antonio Gregolin
(AREA3Nnews N°120 giugno 2021)