
La SCUOLA si fa a scuola

ADESSO ANCHE I BIMBI SCENDONO IN PIAZZA
Dilaga la protesta per riaprire i nidi (e tutte le scuole). Piccoli e grandi. Genitori e insegnanti.
Proprietari e dipendenti. Tutti insieme in piazza, tutti insieme per chiedere la stessa cosa: di poter tornare in classe. Il mondo della scuola scende ancora una volta in strada per protestare contro la decisione, di chiudere gli istituti di ogni ordine e grado, presa a causa della nuova avanzata del Covid Le manifestazioni hanno anche lo scopo di rigettare l’uso prolungato e indiscriminato della didattica a distanza come strumento di insegnamento in quanto inefficace, svilente per gli insegnanti, discriminatorio per gli studenti provenienti da famiglie fragili e lesivo nei confronti degli alunni con disabilità o difficoltà di apprendimento.
“Vogliamo tornare a scuola, sentire suonare la campanella, guardare in faccia la maestra, giocare con i compagni nell’intervallo, prendere qualche brutto voto, se c’è lo meritiamo, ma uscire da questa gabbia e tornare a vivere”.
Anziché la campanella, i genitori e i bimbi che si sono radunati in piazza Garibaldi domenica 21 marzo in occasione della manifestazione nazionale per la riapertura delle lezioni in presenza, agitano dei campanellini che con i loro trilli fanno allegria. Il successo dell’iniziativa segna la bocciatura definitiva della didattica a distanza per i bambini della scuola primaria. Un rattoppo ispirato alle autorità scolastiche dall’emergenza sanitaria che però presenta più difetti che pregi. Lo hanno ribadito a più voci i partecipanti alla manifestazione, a iniziare dal sindaco Pierluigi Giacomello, anche lui in piazza a condividere la protesta. Che il raduno non abbia alcuna connotazione di tipo politico lo dimostra la presenza di fianco al sindaco di Erica Ciman, consigliera comunale di minoranza eletta nella della lista Dovigo.
(segue su AREA3news n°118 aprile 2021)