MARIO VIELMO CONQUISTA IL SUO NONO OTTOMILA METRI
È un amore profondo, sconfinato quello di Mario Vielmo per la montagna. Un amore di quelli che cambiano la vita, di quelli che tolgono il fiato e lasciano senza parole. Non importa se è un amore estremo, pericoloso, in salita. Lei gli ha rubato il cuore, così affascinante e così altera, lei che promette e non sempre si concede. Se ne sta là, bellissima nel suo vestito candido e si compiace di essere ambita, contesa. Non ha bisogno di lui, basta a se stessa. Mario lo sa bene, sa anche di non essere il solo per lei, ormai la conosce, sa che ai suoi innamorati chiede tanto, a volte troppo. Ma Vielmo sa anche che a pochi eletti dà molto in cambio. È selettiva, non esita a respingere chi non ritiene alla sua altezza, chi non è pronto per lei. C’è chi l’ha amata da morire, letteralmente, e tra le sue braccia ha trovato la propria fine. Ma a qualcuno, qualche volta, si concede davvero ed è allora che all’improvviso tutto acquista un senso, i sacrifici, la fatica, la dedizione, i pericoli affrontati. Sono momenti perfetti nei quali ci si fonde con lei, anima e corpo. Là sulla cima, dove tutto è così rarefatto e così puro, la fatica sfuma nell’infinito dell’orizzonte, si confonde con le nuvole sottostanti e vola via insieme alle raffiche di vento. Là sul limitare delle possibilità umane, il contatto si trasforma in un brivido di energia che ti entra dentro, risale il corpo e si impadronisce di te. Una sensazione che Mario Vielmo conosce bene: 12 ottomila scalati, di cui 9 in vetta, l’ultimo dei quali il 20 maggio di quest’anno.