Restauro miracoloso sulla facciata del Santuario
Quella del 30 ottobre scorso è stata una serata ricca di emozioni per tutti coloro a cui è caro il Santuario della Madonna dei Miracoli di Lonigo. L’occasione è venuta a crearsi per la conclusione della prima fase di restauro della chiesa. Davanti ad un pubblico numeroso, i protagonisti di questi lavori hanno presentato i vari momenti delle operazioni svolte sulla facciata rinascimentale di Alvise Lamberti da Montagnana e a seguire c’è stato il concerto inaugurale offerto dai leoniceni Giulia Bolcato, soprano, Alberto Maron, al clavicembalo, e la loro ensamble comprendente un mezzosoprano, violini e violoncello. Dopo i ringraziamenti di alcuni membri del Comitato del Santuario, tra cui quelli della prof.ssa Nicoletta Nicolin e di Simona Tozzo, l’intervento della soprintendente ai beni culturali per la provincia di Vicenza Rita Drugoni ha sottolineato l’importanza della salvaguardia e della tutela di patrimoni artistici come quello di Madonna. È stato poi il momento di una vera e propria lezione di restauro da parte di Stefano Battaglia e Silvia Ulizi, rispettivamente Architetto e responsabile dei lavori e Restauratrice. Tramite delle slide hanno mostrato le varie fasi delle operazioni e hanno dimostrato che nel loro lavoro è assolutamente normale scoprire in itinere che ci sono ulteriori lavori da fare rispetto a quelli previsti dal progetto, passaggio a cui segue anche un fisiologico aumento delle spese previste.
Il cantiere si è aperto ad aprile e si è concluso un paio di mesi oltre il previsto anche per questi motivi. Ora la facciata è stata scoperta, ma sarà ancora necessario intervenire per contrastare l’umidità di risalita e opere di rifacimento delle coperture della chiesa. «è stato un lavoro collettivo- spiega Simona Tozzo- sotterraneo, di relazioni, e forse la difficoltà maggiore è stata proprio mediare tra tante persone, ma credo che siamo riusciti a smuovere qualcosa. Ovviamente non mi riferisco solo ai lavori, ma anche alla generosità della gente e delle associazioni, e dalla collaborazione vicariale e stavolta dall’interessamento di tanti giovani».
La sera del 30 ottobre, la bellezza della facciata rimessa a nuovo e illuminata dalle candele era da togliere il fiato e forse anche solo quella bellezza in sé ha ripagato di tutto il lavoro svolto finora e dà una motivazione aggiunta per proseguire nelle opere di conservazione di questo bene artistico.