GAMBELLARA – Si sente sempre più spesso parlare di legno, di ecologia sostenibile, del tocco di “calore” che può dare il materiale legno, però raramente si pensa a come viene scelto e lavorato, agli artigiani che ci sono e che ogni giorno lavorano per valorizzarlo. Un bell’esempio di casa nostra è quello di Andrea Zenari, che della sua passione per il legno ne ha fatto un lavoro. Lo abbiamo visto all’opera durante le feste natalizie a Montebello, dove degli alberi tagliati sono diventati sotto gli occhi di tutti panche e tavoli e a Gambellara, ad insegnare a grandi e piccini come si possono costruire giocattoli con il legno. La curiosità per approfondire l’argomento ci ha portato a casa sua per farci raccontare la sua “vita con il legno”.
Come è nata in te questa passione?
«Per caso. Stavo studiano elettronica alle superiori e mi sono appassionato al legno. Ho cominciato a costruire piccoli giocattoli in legno, trenini e cose di questo tipo, e visto che mi piaceva la materia prima legno ho pensato di iscrivermi all’università per approfondire. Durante tutti gli anni di scuola il mio interesse, la mia passione, era proprio di capire perché da noi, in Italia, non si costruivano le case in legno, cosa che si fa normalmente nel resto del mondo, e perché nelle altre parti del mondo si utilizza moltissimo il legno locale mentre noi siamo i principali importatori di legno dall’estero. Questa ricerca mi ha portato poi a lavorare all’estero. Sono stato in Canada, in Russia, in Africa, in Camerun, vari posti del mondo sia nelle foreste che in carpenteria e segheria. In seguito a queste esperienze ho cercato di approfondire l’argomento, inizialmente lavorando nelle aziende e poi con una mia società, con la quale facciamo consulenze per aziende che utilizzano il legno.
Parallelamente a questo ho cominciato a fare parecchi corsi per progettisti e per carpentieri per dare nozioni su come utilizzare al meglio il legno nelle costruzioni ma anche nei giocattoli per bambini».
Come hai visto cambiare la cultura del legno in questi anni?
«La cultura del legno non è cambiata, perché c’è ancora una scarsa conoscenza in materia. Si è diffuso molto il suo utilizzo nelle costruzioni tra gli anni ‘90; ora quasi tutte le case, per essere considerate “di pregio”, hanno un tetto in legno.
Solamente dal 2011 hanno cominciato a diffondersi le case in legno. Non tanto per motivi ecologici e di sostenibilità ma soprattutto per moda o perché in alcuni casi può essere più economico del cemento».
Stanno aumentando le costruzioni in legno?
«Si, stanno aumentando tantissimo, purtroppo allo stesso tempo, stanno aumentando anche coloro che non hanno esperienza di costruzioni in legno».
di Massimo Abate
(segue su AREA3 n°75 – aprile 2017)