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Un pubblico da stadio per Mauro Corona

di Rino Boseggia

Non si era mai visto tanto gente nella sala della bellissima biblioteca di Ponte di Barbarano per la presentazione di un libro. E questo nonostante lo scrittore, Mauro Corona, sia un personaggio “sui generis” che è conosciuto al grande pubblico come e forse di più di una star di Sanremo. La sala, martedì 5 aprile, era gremita in ogni ordine di posto tanto che a fatica il fotografo di AREA3 è riuscito ad entrare. Numerosissimi i giovani che hanno potuto seguire la conferenza dagli schermi posizionati sopra la sala. Come sempre Mauro Corona, lo scrittore di Erto e Casso, ha saputo conquistare la platea con il suo cipiglio forte ed imprevedibile, ironico e nello stesso tempo severo. Lo scrittore (che è anche uno scultore ligneo) come al solito ha spaziato tra varie tematiche raccontando anche alcune vicende della sua vita. L’incontro con lo scrittore era stato organizzato per presentare il suo libro “Favola in bianco e nero”. Nel poetico e tenebro mondo boschivo di Mauro Corona, non è raro imbattersi in una favola. Ma non è scontato che si tratti di una favola idilliaca, perché è proprio quando la narrazione si avventura nel fantastico che l’autore trova l’occasione per far emergere con forza la sua vena più caustica e dissacrante. E questa volta è chiaro più che mai: «Ho scritto una fiaba cattiva sul Natale, perché il Natale è una festa cattiva dove si scoprono i cattivi che fanno i buoni». Se con “Una lacrima color turchese” ci aveva portato ad accettare lo straordinario, ovvero l’eccezionale scomparsa del Bambin Gesù, fuggito dai presepi di tutto il mondo per provocazione, in questo suo ideale seguito si spinge ancora più in là, sfidandoci ad accogliere il diverso.

(segue su AREA3, aprile 2016 n°64)

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